Quanto tempo vivete veramente?
Sento spesso dire che nella vita l’importante è il lavoro, la famiglia, la casa i soldi, ognuno si è fatto una scaletta di quello che è importante per poter essere felicemente realizzato.
Eppure se mi guardo intorno non vedo molte persone felici.
Sì certo vedo ricchi che sembrano felici perché spendono e sprecano le loro vite in locali e divertimento, ma poi si impasticcano o si drogano a causa di una depressione latente che non si scrollano mai di dosso. E vedo gente che non è ricca dannarsi la vita per poter imitare chi i soldi ce li ha.
Com’è possibile avere perso così tanto la direzione?
La soluzione per rimettere le cose a posto è cambiare la frase iniziale:
L’importante nella vita è… … … la vita stessa.
Purtroppo però molto spesso i condizionamenti che abbiamo ricevuto da questa società ci portano a perdere il nostro bene più prezioso inseguendo cose totalmente inutili.
Ecco quindi che siamo disposti a fare straordinari (e quindi a perdere del tempo della nostra vita che non tornerà mai più indietro) per comprarci l’ultimo modello di telefonino o chissà quale altra stronzata che ci fanno diventare necessaria.
Come facciamo dunque a rompere questi schemi e a riprenderci le nostre vite?
Semplicemente dobbiamo ridare valore al tempo ricordandoci che è l’unico nostro vero tesoro.
Tutto l’universo si muove in funzione di un’eternità che noi come persona fisica non abbiamo.
Questa società è costruita su un modello errato che ha cancellato l’immagine stessa della morte facendoci perdere quindi l’effimerità del tempo.
Quanta gente conoscete che perde tempo e butta via la vita inseguendo falsi sogni, o peggio narcotizzandosi con videogiochi, social network ecc.?
E voi?
Quante volte vi siete goduti la vita con la consapevolezza che non sapete quanto durerà?
Provate a dare un bacio al vostro amore o a vostro figlio o un abbraccio a qualcuno pensando che potrebbe essere l’ultima volta che lo potete fare, come lo fareste?
Ecco quell’intensità è la normalità della vita, il modo moderno di vivere è narcolessia.