Quante cose ci sono realmente nascoste in un simbolo?
Tutte le scuole esoteriche racchiudono in simboli ed archetipi la loro conoscenza, nel Triskell ad esempio troviamo molto di più di quello che si può immaginare.
Da sempre sono fermamente convinto che la realtà sia molto più espansa di quello che possiamo percepire normalmente e da più di vent’anni insegno come evolversi per poter aumentare questa percezione.
Mi trovo sempre più spesso ad insegnare alle persone come ricollegarsi al proprio corpo, e questo non è difficile, le sensazioni fisiche se ci presti attenzione sono molto forti e chiare.
Riappropriarsi della propria vita in questo senso cambia fin da subito la qualità del nostro vissuto e ci riporta a godere di questo grande regalo che è la vita.
La ricerca del contatto con l’anima passa attraverso la comprensione e l’accettazione del nostro emotivo, e già qui le cose diventano più delicate.
Riuscire a vivere e leggere le nostre emozioni senza farci travolgere da esse comporta una consapevolezza di sè che ci conquistiamo minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza.
E con lo Spirito come la mettiamo?
Il contatto con il nostro spirito ovviamente è la cosa più complicata, poiché vibra su un piano diverso e non ha contatto diretto con la parte fisica.
Tutto quello che il nostro spirito ci invia viene sempre filtrato ed interpretato dalla nostra parte animica, che è fatta di emozioni e pensieri, e come se non bastasse queste emozioni e pensieri si riversano sul corpo dandoci delle sensazioni.
L’enorme errore che la maggior parte dei ricercatori fa è confondere queste sensazioni, questo “sentire” con i veri messaggi che dallo spirito sono partiti.
Sicuramente queste sensazioni sono la risultante di un messaggio che viene però letto ed interpretato su piani più bassi, e non va quindi confusa con il messaggio originale.
Per comunicare con il nostro spirito dobbiamo elevare le nostre vibrazioni fino ad arrivare a lui con la nostra coscienza.
Nel momento in cui saremo consapevolmente spirito non avremo più messaggi, ma la comprensione unica e non interpretabile.
Com’è possibile quindi percorrere questa strada apparentemente così complicata?
Ritroviamo la risposta nelle antiche conoscenze: già nel Triskell e Trishell tutto questo è scritto, ma come sempre le antiche scuole esoteriche lo facevano in forma ermetica, simbolica e archetipale.
Mi spiego meglio, se guardate bene il disegno vedrete che le tre componenti non possono essere divise, ma anzi le linee si incrociano in più punti, e si fondano nella parte centrale.
Purtroppo la realtà è che stando nella parte centrale quello che percepiamo inizialmente è il caos, confondendo gli stimoli che arrivano dalle varie componenti.
Ma se notate ognuna delle tre parti è possibile scoprirla nella purezza di ciò che è semplicemente spostandosi all’interno del suo spazio.
Gli antichi alchimisti insegnavano: Solve et coagula.
Se riusciamo a separare le tre parti e a conoscerle in maniera pura (solve), non inquinata dalle altre componenti, nel momento in cui ci risposteremo nel mezzo (coagula), anche se si mescoleranno, per noi rimarrà chiara ogni sfumatura del nostro vivere sui tre piani diversi.
A questo punto di solito mi sento chiedere: ma tutto questo come facciamo a metterlo in pratica e soprattutto quanto ci vuole?
La risposta è molto semplice nella pratica delle tre vie e nella conoscenza dei tre fulcri noi diamo l’inizio di un cammino che durerà…
…Tutta la vita, o per chi ci crede anche qualche vita in più.
Io questo cammino lo percorro da una quarantina di anni, e da una ventina lo condivido con chiunque voglia fare un pezzettino di strada assieme a me…
Proprio assieme a loro che abbiamo scelto di aprire questa strada a molte altre persone: VOI!
Se vorrete sperimentare una vita diversa, consapevole e vera e non avete paura di buttarvi nel gioco…