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Annoiarsi o godersi il momento

Siamo sempre di corsa, quante cose ci sono che ci impediscono di fermarci?

Fermarsi e godersi il momento, non c’è nulla di difficile. Eppure io non capisco come sia possibile, ma le persone che mi circondano “devono” essere sempre impegnate a fare qualcosa.

Essere operosi è sicuramente un’ottima qualità , ma non è di questo che vi sto parlando.

Provate a fermarvi in un posto pubblico e cominciate ad osservare la gente attorno a voi.

Molte persone saranno indaffarate con mille attività, ma tutti quelli che per qualsiasi motivo son fermi, dopo pochi secondi probabilmente tireranno fuori il cellulare per tenersi impegnati.

Stiamo perdendo la meravigliosa capacità di annoiarci!

Non che la noia sia una virtù da perseguire, ma imparare a stare fermi e godersi il momento presente è una delle basi per comprendere la vita.

La ricerca dell’armonia e dell’equilibrio vede come primo passo la capacità di comprendere che la vita non ha bisogno di accessori, la Vita basta a se stessa.

La vita moderna e l’enormità di stimoli che riceviamo in continuazione ci ha portato a non essere più in grado di godere della semplice presenza.

Le nostre menti hanno ceduto all’idea che ogni attimo sia degno di essere vissuto solo in funzione di quello che ci fa guadagnare, soldi, conoscenza o divertimento.

Dobbiamo ridare alla vita la giusta importanza, rimanere centrati sul “qui e ora” apprezzando semplicemente la vita che scorre dentro e fuori di noi, questo è il segreto di molti i popoli antichi.

Com’è possibile quindi percorrere oggi questa strada apparentemente semplice ma in verità così complicata?

La risposta la ritroviamo nella comprensione di ritmi che ci circondano: non importa se prendiamo in considerazione il giorno e la notte o i ritmi stagionali, la natura ci dice che la strada è equilibrare momenti di attività ed esteriorità con momenti inattivi e di introspezione.

Mi spiego meglio.
Se studiamo, lavoriamo o ci divertiamo per qualche ora, prenderci del tempo di silenzio ed inattività servirà per poter elaborare ed interiorizzare.

Se invece continuassimo a passare da un’attività all’altra senza sosta non permetteremo al nostro essere di imparare, rischiando così di passare da un errore all’altro.

A questo punto di solito mi sento chiedere ma tutto questo come facciamo a metterlo in pratica e soprattutto quanto ci vuole?

La risposta è molto semplice: inizia immediatamente ad osservare il tuo quotidiano, e per farlo comincia con un gioco.

Chiedi ad un amico di programmare sul tuo cellulare tre sveglie in orari a sua scelta senza dirteli, a questo punto riprendi le tue attività normali.

Ogni volta che la sveglia suona fermati e semplicemente rilassati per 5 minuti lasciando che i pensieri scorrano nella tua testa senza soffermarti su nessuno.

Vi garantisco che i primi giorni vi sembrerà un’incubo, la sveglia sembrerà suonare sempre nei momenti meno opportuni, poi vi renderete conto che se non cambiamo modo di vivere non esistono momenti “giusti” per fermarsi.

Quante persone conoscete che vivono tutta la vita col fiato corto inseguendo le millemila cose da fare?

E voi?

Avete voglia di sperimentare questa alternanza di azione ed introspezione?

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