Il mondo è sbagliato veramente?
Non sono nessuno per dire che il m ondo è sbagliato, ma di sicuro siamo circondati da un mondo che non è più in sintonia con la realtà. Proprio stamane mi è stato chiesto come possiamo invertire questa tendenza.
Vorrei cominciare condividendo un ricordo: la mia prima volta a Milano.
Ed è proprio nella Metro che ho avuto una piccola illuminazione.
Fortunatamente poco lontano vedo un signore con l’uniforme della metropolitana e chiedo se mi può indicare tra quanto sarebbe passato il prossimo treno, come nel un film “Il Ragazzo di Campagna” con il grande Pozzetto, lui alza il braccio ed indica l’orologio sopra i binari dove c’era scritto in grande “prossimo treno fra … … 3 MINUTI!”
Ma come 3 minuti? E perché tutti si disperano? A quel punto mi sono seduto sulla panchina ad aspettare che ci sia un treno che assomigliasse meno ad un carro bestiame e con calma, dopo un paio di treni lasciati andare, ne ho preso uno mezzo vuoto e comodamente sono arrivato con più di mezzora di anticipo.
Come vedete, il modo di affrontare anche il mondo più caotico dipende sempre da noi.
Credo che nessuno abbia Belzebù col forcone che lo pungola a correre sempre più veloce in un affanno costante, piuttosto è il nostro immedesimarci in questa psicosi collettiva e cercare di correre assieme al gregge che ci impedisce di percepire la realtà come un insieme di costanti scelte totalmente in nostro potere.
Comprendo l’errore di chi pensa di non avere scelte, ma farsi trascinare dall’abbaglio collettivo è solo la scelta più facile, è difficile andare controcorrente, ma noi ci proviamo lo stesso.
Come facciamo dunque a sublimare questa grande opportunità di crescita che chiamiamo Vita?
Semplicemente dobbiamo giocare al meglio il gioco che Dio, gli Dei, l’Universo ha preparato per noi. Assumendoci totalmente la responsabilità di ogni azione, di ogni scelta ed anche di ogni lettura sbagliata della realtà dovessimo fare, perché solo così potremmo dimostrare il nostro valore, guadagnandoci la libertà che ci farà diventare i veri giocatori del nostro gioco, togliendoci dal pessimo ruolo di pedine del gioco di qualcun altro.
Quanta gente conoscete che vive in modo automatico essendo convinta che tanto non si può cambiare niente, che la società è fatta così e ci si deve solo adattare?
E voi?
Quante volte vi siete sentiti imbrigliati in una vita che sembra più una gabbia che un meraviglioso viaggio?