Soffrendo si impara davvero?
Siamo cresciuti con l’idea che per ottenere qualsiasi cosa ce la dobbiamo sudare, che soffrire è necessario, che la sofferenza sia l’unica vera strada verso la crescita… ma siamo sicuri sia proprio così?
Non ho l’arroganza di aver compreso ogni legge del cosmo. Se c’è una cosa che ho compreso sulla mia pelle, è che la sofferenza altro non è che uno strumento. Semplicemente è il metodo che il nostro Essere utilizza per farci comprendere quando viviamo in maniera contraria al nostro spirito o alle leggi dell’armonia.
Non dico che la sofferenza sia inutile, anzi spesso è la cosa che più ci scuote per farci cambiare. Va detto anche che pensare che sia inevitabile soffrire per poter crescere è assolutamente falso.
Se ognuno di noi avesse compreso la grande Armonia che ci avvolge e manifestasse la propria essenza nel suo vivere quotidiano, non ci sarebbe alcun motivo per soffrire e vivremmo tutti in un eterno fluire.
Mi spiego meglio, io credo che gli uomini siano nati per uno scopo ben preciso: dare allo spirito la possibilità di fare esperienza e di evolvere.
Nella realtà, invece, ci perdiamo spesso alla ricerca di gratificare i nostri desideri o il nostro Ego, ed è proprio in questo cambiare strada che si inserisce la sofferenza.
Ad esempio, se per il nostro Spirito fosse importante fare un’esperienza di condivisione, ogni nostro atteggiamento egoistico o individualistico tenderebbe a sfociare in qualche situazione che ci provocherà dolore. Comprendendo e affrontando il dolore come segnale che stiamo sbagliando qualcosa, avremo un alleato prezioso per la nostra crescita.
Dunque dipende sempre tutto da noi?
Provate a pensare alle possibili cause di dolore, attaccamento, aspettative, non accettazione ecc. tutte cose che riguardano solo ed unicamente il nostro modo di porci nei confronti della vita.
Come possiamo dunque affrontare il dolore in un modo equilibrato?
Solo un lavoro costante di osservazione di sé ci può aiutare a vivere il dolore totalmente, pur rimanendo in quello stato che molti maestri chiamano “Il Testimone”.
Rimanere in costante osservazione di quello che stiamo vivendo è la vera chiave dell’evoluzione.
Se ci osserviamo abbiamo la possibilità di chiederci il perché di quello che stiamo provando, in questo modo possiamo realmente comprendere il motivo della nostra sofferenza e modificare la nostra vita per allinearla al nostro Spirito.
Ma il libero arbitrio allora?
In una visione più concreta e reale, avere il libero arbitrio non vuol dire poter fare sempre quello che ci aggrada. Più probabilmente vuol dire poterlo fare assumendoci la responsabilità delle nostre scelte. Andare quindi contro la scelta evolutiva della nostra parte spirituale è possibile, ma solo accettando che la strada per noi sarà più complicata.
Se dobbiamo andare da un punto A ad un punto B possiamo scegliere di prendere la strada più breve o di fare mille giri inutili e faticosi, questo è in sostanza il libero arbitrio.
E voi?
Avete mai avuto la sensazione che un momento doloroso una volta compreso vi abbia portato ad uno stato evolutivo superiore? O che un dolore che avete provato avreste potuto tranquillamente risparmiarvelo?
Impariamo ad osservarci, ascoltiamo il nostro eventuale dolore senza averne paura, impariamo da lui tutto il possibile ed alla fine creiamo un mondo nuovo che sarà sempre più in linea col disegno evolutivo del nostro spirito.