fbpx

Yule vs Natale : interiorità vs esteriorità

Spegnamo le insegne ed accendiamo la “Luce”.

Molte persone con un minimo di sensibilità si sono stancate di vedere invertite le modalità di sentire e vivere uno dei momenti più importanti dell’anno: Yule il solstizio d’inverno!

In questi giorni la notte, l’intimità, l’interiorità sono nel punto di massima espressione a discapito di tutto ciò che è luce e esteriorità.

È il periodo dell’anno in cui maggiormente dovremmo essere riflessivi e meditativi, è questo il tempo per fare i progetti per il futuro, dopo aver raccolto in autunno e prima del fermento della primavera.

Un po’ di storia

Yule, il solstizio d’inverno segna la notte più lunga dell’anno, l’attimo in cui la luce è situata più in profondità, ed è per questo motivo che molte culture lo segnano come tempo di rinascita, da adesso in poi la luce comincia a crescere.

Già molto prima dell’avvento del Cristianesimo, gli Egizi vi festeggiavano Osiride, a Roma si celebravano i Saturnali (dedicati a Saturno e Vesta) e la festa di Mithra (Sol Invictus), mentre nel Nord si rappresentava la battaglia fra il re quercia ed il re agrifoglio.

Con l’avvento del cristianesimo, non essendo scritta nelle sacre scritture (anche se velatamente indicata in primavera) si festeggia la data di nascita di Joshua ben Joseff, meglio conosciuto come Gesù.

Venne scelto il momento della rinascita della luce per festeggiare la natività, questo era ottimale da un punto di vista simbolico ed inoltre si sormontava ad innumerevoli feste pagane che non si era riusciti ad estirpare.

Un momento di intimità

In ogni caso, per qualsiasi fede è un momento di intima gioia, proprio come l’attimo del parto per una coppia.

Non credo sia pensabile un parto con pranzo orchestra balli e fuochi d’artificio.

Una volta nato il piccolo può essere celebrato in mille modi ma il momento del parto è intimo, è felicità e sofferenza.

È la vita che lotta per affermare se stessa, ed è con quest’idea che ci dovremmo accingere a vivere i giorni del solstizio.

È il momento della rinascita della luce che è in noi, ma questa nascita potrà avvenire solo dopo un periodo di gestazione nell’oscurità e nell’intimità della nostra anima.

La nostra luce interiore per rinascere ha bisogno di tranquillità, di riflessione e di meditazione.

Se vogliamo essere in sintonia con Madre Terra il momento giusto per entrare in noi stessi è determinato dal momento di massimo dominio dell’oscurità.

Viviamo questa festa in maniera capovolta

Purtroppo in questo periodo tutto attorno a noi vive uno dei momenti più frenetici del tempo dell’uomo, le feste natalizie!

Anche se ci proviamo ad essere meditativi tutto attorno a noi vive una frenesia fatta da luci e colori che uccidono ancor di più l’intimità invernale.

Canzoncine in stile natalizio propinate con altoparlanti dai negozianti per attirar-alietare i clienti.

Gente che corre per accaparrarsi regali, viaggi o posti al ristorante, il tutto farcito da un mare di proposte di beneficenza che cercano di sfruttare il buonismo del momento.

Aiutiamo la luce a rinascere

Da sempre il fuoco e la luce sono simbolicamente uniti essendo il primo l’unica fonte di luminosità dentro le caverne, e se oggigiorno pensiamo al fuoco che illumina non può che venirci in mente la candela.

Da anni per aiutare la luce a risorgere nei tre giorni precedenti al solstizio d’inverno accendiamo delle candele sui davanzali delle nostre case così che le notti più lunghe siano meno buie.

Aiutiamo il nostro sole interiore, assieme all’astro del cielo, a trovare più facilmente la strada e riprendere ad illuminarci il cammino, a volte lungo ed oscuro, verso la trasformazione da persone ad Uomini.

Fortunatamente in commercio esistono candele di dimensioni molto grandi così che restano accese ininterrottamente anche per una settimana.

Se le accendiamo prima del tramonto del 19 illumineranno le notti fin oltre il 25-26 e vi garantisco che basta la danza e l’energia di una candela su un davanzale per oscurare miriadi di lampadine intermittenti.

Riprendiamoci il nostro diritto ad essere in sintonia con madre terra.

Quest’anno accendiamo tutti almeno una candela ed esponiamola sui balconi, sui davanzali, non facciamoci fagocitare come ogni anno da questa società che non ci rappresenta più!

Articolo precedente
Rimorsi e rimpianti sono errori equivalenti?
Articolo successivo
Voti e giudizi: una nuova visione

Post correlati

Nessun risultato trovato.

2 Commenti. Nuovo commento

  • Roberta Pirolo
    Gennaio 2, 2019 10:16 pm

    Che dire…sono anni che leggo quest articolo , anni che accendo la candela nel periodo di Yule….poi quest anno per la prima volta l ho sentito propio dentro di me…questa voglia di tornare alle origini e spogliarmi di queste vesti che sento sempre meno mie…di spegnere parte di queste luci che inquinano gli occhi..l oscurità e colorano fintamente i cuori…. 🔥🕯il fuoco le candele e la natura…cosa c’è di più sacro e magico🙏🏻 grazie Mestro che me l hai fatto ricordare😌

    Rispondi
    • Stefano Bizzotto
      Gennaio 3, 2019 1:11 am

      Cara Roberta io posso solo indicare quella via che arriva dal passato e mi sgorga dal cuore. Saper raccogliere quella fiammella e farla crescere dentro di te questa è la vera magia! 🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Captcha in caricamento...

Menu