fbpx

Come smettere di sbagliare in modo sbagliato.

Quante volte avete avuto il coraggio di sbagliare?

Sbagliare è umano.
Tutti ce lo siamo sentito dire, come magra consolazione, dopo un errore.
Ma abbiamo veramente compreso la forza di queste parole?

In un mondo dove l’Ego fa da padrone e tutti sono convinti di conoscere la verità, è bello sentire persone che ammettono i propri errori. Purtroppo, questa affermazione spesso rappresenta le porte del paradiso e dell’inferno, contemporaneamente.

Lo so, le nostre mamme, le nostre maestre, ogni formatore, ci hanno insegnato che l’obiettivo è non sbagliare.
Il colpo di grazia poi ce lo diamo da soli, quando comprendiamo che l’errore porta alla punizione, mentre, fare la cosa giusta, nel modo giusto, porta alla gratificazione.

Presi da questa voglia di gratificazione, ci arrabbiamo con noi stessi di fronte all’inevitabile constatazione che le nostre vite sono costellate di errori, in questo modo spalanchiamo le porte dell’inferno e dell’infelicità.

Ma torniamo all’inizio e cerchiamo di spiegare meglio il problema.

Ogni essere vivente è stato bambino, ed in quel periodo tutti abbiamo fatto qualcosa che ci accomuna.
Chi prima, chi dopo, tutti abbiamo imparato a camminare; lo abbiamo fatto tutti nello stesso modo: provando e sbagliando!
Nessuno ha imparato a camminare senza cadere.

In quel momento le nostre mamme cosa facevano? Ogni volta che finivamo per terra ci coccolavano e ci spronavano a riprovare. Sbagliare e cadere non era un problema, era l’unico modo per apprendere.
Ad un certo punto, le cose hanno cominciato a cambiare, siamo diventati grandi. Quindi meno coccole e incitazioni, ma rimproveri e privazioni (ognuno di noi ha visto la propria libertà limitata, o la paghetta sparire a causa di un brutto voto).
Qual’è il risultato di questo? Per paura di sbagliare, tutti tendiamo a limitare i fattori di rischio e ci limitiamo a prendere decisioni basandoci sui nostri successi. Questo lo chiamiamo andare sul sicuro.

Provate a pensare cosa sarebbe successo se le nostre mamme ci avessero coccolato solo quando facevamo le cose giuste, e sgridato ogni volta ci fossimo trovati col sedere per terra. Probabilmente, per paura di essere sgridati, nessuno di noi oggi camminerebbe.

Sbagliare è la via verso l’evoluzione: vediamo perché.

Se dobbiamo prendere una decisione fondamentale per il nostro futuro, come ci comportiamo?
Le armi che abbiamo a disposizione sono tre: la memoria, la razionalità e l’intuito.

Se ci affidassimo alla memoria, analizzeremo tutte le strade già percorse e, attraverso la nostra esperienza, punteremo le scelte future su quello che abbiamo già visto che per noi funziona.

Affidandoci al ragionamento razionale, elaboreremo invece i dati che ci arrivano dalla memoria, con lo studio delle esperienze altrui. Valuteremo pro e contro, scegliendo poi la soluzione più logica.

Fortunatamente, tutti noi abbiamo dentro quel sesto senso che ci fa muovere in maniera irrazionale, basandoci su sensazioni e intuizioni. Quando seguiamo questa strada, possiamo prendere decisioni che ci portano su strade sconosciute, spingendoci a sperimentare, senza nessuna sicurezza di riuscita.

E voi? Quale modo utilizzate per le vostre scelte?
Qual è la vostra arma? Ma soprattutto, qual è l’arma più giusta?

Come sempre, di fronte a più possibilità, io propendo per l’equilibrio!
Anche se si tratta di un cammino più complesso, io preferisco non scegliere, ma usare tutti gli aspetti del mio Essere. Sicuramente, connettere la mia parte intuitiva con quella razionale non è per nulla facile, e se in questo equilibrio inserisco anche la memoria, il rischio è che diventi solo un filtro, che fa leggere ogni cosa unicamente sulla base delle mie esperienze.

Com’è quindi possibile scegliere correttamente?

Vi svelo un segreto…

La prima cosa da fare è osservarsi!
Se impariamo ad osservarci, vedremo naturalmente quali sono i nostri modus operandi.
Ognuno di noi scoprirà di essere più razionale e mentale, oppure metodico e abitudinario, qualcun altro sensibile e intuitivo.
Il segreto è scoprire la nostra graduatoria, ed ogni decisione prenderla seguendo le nostre doti, al contrario.

Mi spiego meglio.
Se sono una persona primariamente razionale, abbastanza metodica e poco intuitiva, come prima cosa dovrei provare a comprendere le mie sensazioni. Quello che sento, lo unirò con il ricordo delle mie esperienze passate, per avere un’idea di come quell’intuizione si possa sposare con quello che sono. Solo a questo punto, posso liberare la mia razionalità ed analizzare i dati oggettivi, avendo già chiara la mia soggettività.

Ovviamente, questo approccio andrà adattato alle varie tipologie: se daremo un’attenzione primaria a ciò che è meno forte in noi, saremo sicuri di non spingerci verso l’estremizzazione e la rigidità.

Così facendo, la nostra vita sarà priva di errori?

Agendo in questo modo faremo delle scelte ottimali certo, ma questo non vuol dire che saranno tutte giuste e che eviteremo ogni errore.
Ma allora, come può essere la scelta ideale, se alla fine potrebbe portarmi, comunque, ad un errore?
Se ci accingiamo a scegliere, tenendo conto di tutte le nostre parti, ogni scelta sarà ottimale, perché ci porterà a fare una nuova esperienza, dando il massimo risultato, per guadagnare il gradino successivo sulla scala della crescita.

Usiamo ogni aspetto di noi, divertiamoci a sperimentare, accettiamo ogni errore come un passo indispensabile nell’apprendimento.
Solo così ci garantiremo di procedere nel cammino, sulla strada della nostra evoluzione.

Articolo precedente
3 ottimi motivi per imparare a fermarci
Articolo successivo
La cruda verità sul lamentarsi: smettiamo di farlo

Post correlati

Nessun risultato trovato.

5 Commenti. Nuovo commento

  • Già: provare, agire, vivere, gioire, e qualche volta… soffrire.

    Rispondi
  • Personalmente ho sbagliato molte volte nelle strade che avevo scelto, però a forza di sbagliare correggermi e migliorare sono arrivata anche a risultati per me molto importanti! Però adesso ho meno voglia di lottare, sono più tranquilla.. meno agguerrita. Questo comporta dei rallentamenti nell’evoluzione personale e nei risultati, quindi…avete qualche suggerimento??

    Rispondi
    • Stefano Bizzotto
      Gennaio 18, 2019 11:46 am

      Cara Isabella essere meno agguerriti non vuol dire necessariamente crescere ad una velocità inferiore, anzi.
      La conoscenza dell’equilibrio ci porta a comprendere che ci sono momenti per correre e lottare ed altri dove rallentare.
      L’importante è avere sempre l’attenzione al momento presente, ed essere pronti ad accogliere gli insegnamenti che i nostri errori ci portano per evolvere modificandoci di conseguenza. I suggerimenti te li dà la vita stessa!

      Rispondi
  • Stavo per partire con una lamentela, tipo “si ma lo scacco matto ad una mente razionale non è facile…”, poi ho pensato subito al tuo video su YT sul lamentarsi…. E mi son tappata la bocca, con un sorriso 😂… E anziché cadere nel loop… Corro a fare la lista che proponi nel post sul “Cambiare” del 21 gennaio😅😎

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Menu