Il termine Magia accompagna l’uomo da qualche migliaio di anni, ma quanti si sono chiesti cos’è realmente?
Ma la domanda vera è ha ancora senso parlare e studiare la magia nel terzo millennio?
Col termine Magus venivano chiamati i sacerdoti del culto Zoroastiano, gli antici sapienti persiani ai quali dobbiamo i primi studi del cielo e l’astrologia.
Ma in realtà il mago è colui che studia e comprende le dinamiche sottili in modo da agire nell’intangibile per modificare il tangibile.
Inizialmente si può guardare la Magia come “Arte della Conoscenza”, ma non è solo quello;
un magus in primis sviluppa il proprio sentire, amplia la propria capacità di visione.
Alla ricerca di comprendere l’universo stesso, le sue leggi, le sue forze visibili ed invisibili, ci troviamo giocoforza di fronte alla limitatezza dei nostri strumenti.
Studiare Magia oggi vuol dire costantemente modificare, cambiare il proprio paradigma, incarnando così il concetto stesso di ricerca.
Sondare l’universo in ogni sua parte ed assumersi poi la piena responsabilità di come verrà utilizzata quell’immagine dell’assoluto che si svela ai nostri occhi.
Ecco una buona visione per la magia del nuovo millennio!