Il Maestro Interiore, come diceva Jiddu Krishnamurti, è l’unico maestro possibile!
D’altro canto quale miglior guida della parte più vera e profonda di noi stessi per intraprendere il viaggio evolutivo?
Chi meglio del nostro spirito potrà conoscere le motivazioni vere che lo hanno spinto ad incarnarsi?
In realtà l’abbinata perfetta per la voce interiore è data da corpo e spirito affiancati, il primo ci da messaggi sul “come” stiamo vivendo il secondo sulla direzione da percorrere.
Questo però è un maestro difficile da ascoltare, noi come moderni Pinocchi preferiamo spesso rifugiarci nel paese dei balocchi.
E dopo anni passati ad imporre le nostre false volontà oggi diventa difficile percepire la correttezza dei messaggi interiori.
Il primo passo alla ricerca del Maestro Interiore sarà dunque un reset dei nostri sistemi di percezione.
Una volta raggiunta la percezione dei dati originari di corpo e spirito (Maestro Interiore) potremo anche analizzarli e razionalmente fare le nostre scelte (Volontà).
Se non c’è volontà nelle mie azioni non ci può essere responsabilità; quindi il voler fare una cosa è la “conditio sine qua non” per apprendere da essa.