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La salute comincia dal piede

La riflessologia plantare è un’arte antica che probabilmente nasce dal prendersi cura del piede.

Ai giorni nostri questa tecnica è cresciuta al punto di accompagnare l’uomo nella sua evoluzione

Il piede è riconosciuto da millenni come sede eletta, anche se non unica, di zone riflesse, cioè in stretto collegamento con le altre parti del corpo.

In pratica i piedi hanno una straordinaria ricchezza di terminazioni nervose, le quali hanno un’azione riflessa su tutto l’organismo.

Attraverso la riflessologia plantare, è possibile intervenire su alcuni punti del piede per ristabilire equilibri perduti, per prevenire e curare molti disturbi e per mantenere il benessere.

Un po’ di storia

Risalgono a circa 5000 anni fa in Cina e in India le prime tracce di trattamenti basati sulla pressione di punti precisi del piede, in alcuni casi coincidenti con quelli dell’agopuntura.

A Saqqara, in Egitto nella tomba di Ankhmanor conosciuta come “la tomba dei medici” (2330 a.C. circa), una pittura funeraria mostra un massaggio dei piedi e delle mani.

Il vero fondatore della riflessologia “moderna” occidentale è William H. Fitzgerald un medico americano di Boston.

Dal piede all’anima

Oltre ai benefici della riflessologia plantare classica, con il passaggio alla concezione olistica, si ampliano le potenzialità anche sui piani emotivo, mentale e spirituale.

La riflessologia spazia dalla semplice coccola per dei piedi affaticati, ad un vero e proprio massaggio per l’anima.

Un trattamento ai piedi diviene quindi un mezzo per cambiare. Ci aiuta a ritrovare equilibri perduti e, perché no, anche scoprire nuove vie da percorrere nel mutevole gioco della Vita.

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